Ecco l’ intervista a Vittorio Nocenzi del Banco del Mutuo Soccorso, lo storico gruppo prog italiano fra gli anni Settanta e Ottanta. Nocenzi è anche direttore artistico di un’interessante progetto: Civitates. Il progetto vuole aiutare i comuni italiani a crescere attraverso la musica e la cultura.
Quali sono le canzoni che per te sono state terapeutiche?
Te ne dico una, forse ti spiazza, però in quest’ultimo periodo per consolarmi un po’ sento proprio il bisogno di coltivare la bellezza.
Guardandomi intorno noto un completo disagio perché questo tempo non mi piace, c’è troppa cialtroneria, cafonaggine, volgarità e bruttezza. Allora mi sono ripiegato sulla musica classica: preludio in fa minore dal secondo libro del clavicembalo ben temperato di Bach che ho adoperato proprio come psicoterapia personale.
Ogni volta che lo suonavo mi sentivo confortato e mi sentivo decisamente meglio: suonando il preludio smaltivo le tossine dei dolori, dei dispiaceri e quel disagio di tutta questa bruttezza intorno mi faceva rigermogliare il senso della bellezza e mi confortava tantissimo, era la mia terapia autogestita.
Per la prima volta ho constatato nella mia vita che suonare quel brano mi faceva sentire proprio meglio psico-fisicamente.
Quali sono invece i vostri brani più terapeutici per il vostro pubblico?
Non mi rompete, è un brano che ho scritto tanti anni fa ed è stato un brano con il quale tanti giovani degli anni Settanta diventati padri dopo, mi hanno detto che hanno fatto addormentare i loro figli, come una ninna nanna, una specie di modo protettivo per legarsi al figlio appena nato.
Qual è secondo te la funzione della musica?
La musica ti sintonizza emotivamente su un significato piuttosto che su un altro, ad esempio pensa una foto dove hai un bellissimo tramonto sul mare e sull’acqua sta galleggiando una barca. Ora fai un ipotesi: su quella barca ci sono due innamorati che stanno fuggendo per cercare un posto dove stare da soli e raccontarsi il sogno del loro futuro. Per sostenere questa ipotesi tu prendi il brano di Bach che ho citato prima e mettilo come sottofondo
“La musica è mirabile scienza perché è sorella della pittura in quanto raffigurazione dell’invisibile”
Ora cambia ipotesi: sulla barca non ci sono più quei due innamorati bensì dei pirati che stanno aspettando che passi una nave per attaccarla e saccheggiarla: con lo stesso brano di Bach in sottofondo l’ipotesi non regge assolutamente: stessa immagine, ipotesi diversa, musica diversa. La musica non poteva essere la stessa.
Senza introdurre la parole la musica sosteneva l’una o l’altra ipotesi: ecco perché la musica è un linguaggio universale
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