Perché ascoltiamo la musica? 6 motivazioni raccolte dalla scienza . Ascoltare musica spesso è una delle nostre attività preferite. Una dimensione nella quale convivere e nella quale raccontarsi. Ascoltiamo musica da soli, in compagnia, in cucina, con lo smartphone, poi ancora in macchina, al lavoro, nei locali e nei centri commerciali. Ascoltiamo musica alla fermata dell’autobus, in metro, sotto la doccia. Insomma dappertutto.
Già nel 1985 M. Schafer, compositore pittore e ambientalista canadese, affermava che l’uomo viveva e tutt’oggi vive in un
Paesaggio sonoro naturale (Schafer, 1985, 29)
Attorno a noi quindi, abbiamo un muro di suoni percepiti talvolta anche in maniera inconscia.
Senza accorgercene, la musica ha la capacità intrinseca di creare colori e immaginari in chi la ascolta, che si tratti di un brano di musica Classica o un assolo di musica Metal.
Così, se quel brano è associato ad un evento, riaffiorerà alla memoria proprio quel preciso ricordo. Che sia un evento piacevole o meno, questa è una tecnica spesso utilizzata nei percorsi individuali di psicoterapia, talvolta utili a riportare alla coscienza eventi traumatici apparentemente archiviati.
La musica che ognuno di noi scegli di ascoltare dipende da diverse ragioni.
Non si sceglie infatti in maniera casuale, ma dipende da quanto essa parla agli stati d’animo personali e quanto noi siamo in grado di farci condizionare da variabili interne quali ansia, paura, gioia e tristezza.
Perché ascoltiamo la musica? 6 motivazioni raccolte dalla scienza
Nel 2010 A. J. Lonsdale e A.C.North, hanno portato a termine una ricerca in cui hanno cercato di riconoscere quali potessero essere le funzioni psicologiche della musica a livello universale. La ricerca pubblicata dal British Journal of Psychology ha visto coinvolti 300 intervistati, ai quali è stato chiesto di elencare quali fossero le ragioni principali per cui preferivano ascoltare musica.
Le risposte venute fuori sono state le seguenti:
1. Rafforzare il buon umore
Questa sembra essere la ragione principale per la quale si ascolta musica. Se ci si sente bene, attraverso un senso di empowerment la musica permette di rinforzare la propria condizione di benessere regolando l’attività emotiva.
2. Diversivo per gli stati emotivi
La musica è in grado di distogliere la nostra arrabbiatura per una “giornata no”, oppure dare un senso alla noia della vita quotidiana che spesso deriva dalla ripetitività delle nostre giornate.
3. Gestione del cattivo umore
Collegato alla motivazione n.2 troviamo la gestione del cattivo umore. Quando siamo tristi siamo portati ad ascoltare musica triste perché questo non ci fa sentire soli nella difficoltà che incontriamo. La musica, inoltre, viene utilizzata per scaricare la tensione, talvolta per liberare le nostre pulsioni di libido.
4. Creazione di rapporti interpersonali
Quando si parla di funzione psico-sociale della musica si fa riferimento proprio a questa capacità. La dimensione sociale è una delle più importanti della musica grazie alla quale ci si unisce, si condividono gli stessi gusti musicali e si intrecciano relazioni.
5. Definizione dell’identità personale
In base alla musica che ascoltiamo ci autodefiniamo come per dire “dimmi che musica ascolti e ti dirò chi sei”. Il tipo di musica che ascoltiamo dice qualcosa di noi, di come la pensiamo, di come siamo fatti e con che occhi guardiamo il mondo.
Gli occhi, le orecchie e il cuore di chi preferisce ascoltare musica Rap, certamente non sono gli stessi dei fans della musica Rock.
L’identità musicale di un cantautore non coincide con quella di un clarinettista Jazz.
6. Conoscenza degli altri e del mondo che ti circonda
La musica che ascoltiamo e che non conosciamo ci da l’opportunità di conoscere altro. Un vissuto musicale raccontato da un amico ci permette di accedere alla sua esperienza e poter sintonizzarsi con il suo stato emotivo. La musica, in più, è espressione culturale e come tale permette la conoscenza del patrimonio musico-culturale di uno popolo diverso dal nostro.
La musica quindi sembra rimandare a un duplice significato: uno sociale, l’altro comunicativo.
A livello sociale permette l’interscambio di espressioni, la condivisione di esperienze musicali e funge da collante psico-sociale (specialmente in eventi quali i concerti musicali). A livello comunicativo, in quanto linguaggio, la essa parla ad ognuno di noi e si racconta declinandosi a seconda del vissuto individuale su cui agisce.
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BIBLIOGRAFIA:
- LONSDALE, A. J. – NORTH, A. C. (2010). Why do we listen to music? A uses and gratifications analysis. British Journal of Psychology, 1, vol. 102, 108-134.
- SCHAFER, R. M. (1985). Il paesaggio sonoro. Milano: Ricordi.