Alex Zanardi è maestro di psicologia: la resilienza è alzarsi più forti di prima perchè è una delle forze interne all’uomo che permette la rinascita, a capacità di autoripararsi dopo un danno e di riuscire a riorganizzare positivamente la propria vita nonostante le situazioni difficili. In basso trovi una canzone dedicata a lui !
Cos’è la resilienza?
La resilienza è in altri termini la capacità di autoripararsi dopo un danno, di far fronte, resistere, ma anche costruire e riuscire a riorganizzare positivamente la propria vita nonostante situazioni difficili che fanno pensare a un esito negativo.
Essere resilienti non significa infatti solo saper opporsi alle pressioni dell’ambiente, ma implica una dinamica positiva, una capacità di andare avanti, nonostante le crisi, e permette la costruzione, anzi la ricostruzione, di un percorso di vita. Si tratta di un dono inestimabile, che permette di superare le difficoltà, ma che non rende invincibili, e non è neppure presente sempre e comunque. Possono infatti verificarsi momenti in cui le situazioni sono troppo pesanti da sopportare, generando un’instabilità più o meno duratura e pervasiva. Non esistono i Superman, e non si è dei supereroi per il solo fatto di essere stati resilienti in passato, anche se è indubbio che la forza delle battaglie superate predispone l’individuo a lottare con maggior consapevolezza (dei rischi assunti e della probabilità di riuscita).
Gli individui resilienti hanno trovato in se stessi, nelle relazioni umane, e nei contesti di vita, quegli elementi di forza per superare le avversità, definiti fattori di protezione contrapposti ai fattori di rischio, che invece diminuiscono la capacità di sopportare il dolore.
I fattori protettivi:
Tra i primi fattori protettivi c’è l’essere primogenito. Successivamente c’è un buon temperamento, la sensibilità, l’autonomia, unita alla competenza sociale e comunicativa, l’autocontrollo, e la consapevolezza e fiducia che le proprie conquiste dipendono dai propri sforzi (locus of control interno). A questi si aggiunge una risorsa di estrema importanza: il comportamenti seduttivo, che consente di essere benvoluti e di riconoscere e accettare gli aiuti che vengono offerti dall’esterno. Inoltre l’elevata attenzione riservata al bambino nel primo anno di vita, la qualità delle relazioni tra genitori, il sostegno alla madre nell’accudimento del piccolo, la coerenza nelle regole. Ancora il supporto di parenti e vicini di casa, o comunque di figure di riferimento affettivo.
Ma passiamo a lui. Alex Zanardi è maestro di psicologia: la resilienza è alzarsi più forti di prima
Alex Zanardi è noto per essere stato un pilota automobilistico. Nel 2001 un’incidente lo ha privato per sempre dell’uso delle gambe, ma Zanardi si è rivelato comunque un personaggio dotato di grandissima tenacia e forza d’animo, e ha continuato a lavorare come paraciclista stupendo tutti coloro che lo consocevano, e che poi l’hanno conosciuto!
Dopo 7 arresti cardiaci, 15 operazioni, 4 giorni di coma farmacologico indotto, inizia un lungo processo di riabilitazione. Il giorno in cui riesce a sollevarsi dalla sedia a rotelle, durante la consegna dei Caschi d’Oro di Autosprint, genera grande commozione (ci vollero 3 mesi e mezzo). Nonostante il tragico incidente, Zanardi mantiene un grandissimo senso dell’umorismo: durante la premiazione dei Caschi D’oro commuoverà i presenti dicendo “mi tremano le gambe“. In seguito resterà celebre la sua frase “Adesso se me le rompo mi basta un cacciavite e una brugola“
Nel 2012 partecipa ai giochi paralimpici di Londra, dove conquista l’oro per la gara di velocità. In seguito, alla prima medaglia d’oro, se ne aggiungeranno altre tre, e 2 d’argento. Lo sport rimane, infatti, la sua vita: ha intrapreso la carriera atletica anche nell’handbike, la bicicletta ideata per essere guidata solo con l’uso di mani e braccia. Anche in questa disciplina il campione colleziona vittorie e trofei.
Chi come me spesso lavora sull’impatto violento che un evento può avere su una persona, conosce bene i cosiddetti aspetti di “crescita post-traumatica”, ovvero le possibili reazioni positive della persona stessa dopo un evento traumatico (diagnosi di gravi malattie, lutto, infarto, incidenti, abuso sessuale, disastri, catastrofi)
Cos’hanno di speciale queste persone?
1) Dopo l’accaduto, riescono in breve tempo a cancellare di valore e di significato l’evento traumatico subito;
2) Hanno uno sguardo di crescita che diventa tale se inteso come una sfida per il futuro;
3) Il loro livello autoefficacia è molto alto (“sono convinto che ce la farò al 99%”)
4) Hanno un ottima rete sociale a cui possono appoggiarsi (amici, parenti etc etc)
5) Riescono ad accettare l’evento accaduto, senza volerne controllare gli effetti e l’impatto che esso determina
6) Hanno una forte dimensione trascendente (credono in qualcosa di più Grande)
Ecco il profilo di una persona resiliente:
Se volessimo tracciare un profilo della persona resiliente, questa dovrebbe possedere le seguenti caratteristiche:
–Sopporta i dolori senza lamentarsi e regge le difficoltà senza disperarsi;
–Ha il coraggio di intraprendere con consapevolezza una via che sa essere tortuosa o, comunque, non la più semplice;
–Ama la vita per quello che è nel presente, e coltiva una propria spiritualità e virtù che moderano i timori di morte;
–Ricorda di essere esposta al pericolo in quanto mortale, e nel contempo affronta ciò che lo ostacola per cercare di superarlo con saggia audacia.
Su questo campione ci sarebbero da scrivere pagine e pagine, molte delle quali legate anche al tema della disabilità e della psicologia dello sport.
Alex Zanardi merita di continuare a vivere, e continuare a vivere bene, perché è la testimonianza vivente che l’uomo è un essere incredibile.
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Sapevi che nel 2018 Roberto Vecchioni ha scritto una canzone con Francesco Guccini dal titolo “Ti insegnerò a volare“, canzone apripista dell’album “L’infinito”. Per la prima volta i due cantautori duettano sulle note del singolo dedicato a Zanardi e alla sua storia “metafora della passione per la vita che è più forte del destino”. Qui puoi ascoltarla
BIBLIOGRAFIA:
- Cantoni, F. (2014). La resilienza come competenza dinamica e volitiva. Torino: Giappichelli Editore
- Cyrulnik, B. (2002). I brutti anatroccoli. Le paure che ci aiutano a crescere. Milano: Frassinell
- De Filippo, A. (2007). Stress e resilienza. Vincere sul lavoro. Francavilla al Mare (Ch): Edizioni Psiconline
- Seligman, M.E.P. (1996). Imparare l’Ottimismo. Come cambiare la vita cambiando il pensiero. Firenze: Giunti
- Werner E.E., Smith, R.S. (1982). Vulnerable but invincible: A study of resilient children. New York: McGraw-Hill