Coronavirus e crisi psicologica è un titolo di un argomento particolare per descrivere cosa sta accadendo. Alcune riflessioni su cosa è necessario fare o non fare affinchè, come ci dicono, #andràtuttobene
Essere consapevoli
Intanto dobbiamo prendere in considerazione gli aspetti psicologici, psicopatologici e psichiatrici presenti in questo momento nella popolazione. Coronavirus e psicologia si incontrano. Non andrà tutto bene perché non tutti hanno le risorse per gestire uno stress emotivo prolungato di questa invasività. Ci sono tante persone già provate psicologicamente che si sono trovate ad affrontare un problema più grande di loro.
Questo mare di incertezza e questo gioco sadico quasi quotidiano di terrorizzare le persone, è deleterio. Ciò che non ascoltiamo in TV e che aumenteranno i suicidi, i disturbi dell’umore, d’ansia, di panico, psicosomatici, le reazioni post traumatiche, nonché la devianza e i comportamenti violenti. Nel mentre aumentano i Trattamenti Sanitari Obbligatori e i reparti di psichiatria sono intasati.
Serve contenimento. Serve un aiuto.
Coronavirus e crisi psicologica davanti ai nostri occhi
Le persone sono già stremate, davanti ai supermercati si respira tanta tenzione ad esempio. E sapete cosa accadrà? Molto semplice, ci sarà un incremento delle reazioni individuali. C’è chi si sentirà sempre più schiacciato e crollerà, chi se ne fregherà, tanto la situazione non può peggiorare più di così e farà di testa sua. Con il troppo allarmismo, a lungo andare, si ottiene solo l’effetto contrario, le persone reagiscono a modo proprio e se ne fregheranno delle regole.
Risultato? Incremento dei comportamenti di rottura delle regole, anche aggressivi e violenti. Stanno iniziando furti di vario genere, espedienti vari per vivere e svaligiamenti di supermercati. C’è un’Italia sommersa che non ha contratti regolari, c’è un’Italia di precari, ci sono aiuti solo sulla carta. Pagamenti rimandati che si accumuleranno ad altri pagamenti che non avremo i soldi per pagare, interessi sui mutui, liberi professionisti abbandonati al loro destino. Rischiamo il collasso e purtroppo farà molti più danni del Coronavirus. Ma questo è un altro capitolo tutto da scrivere.
Il senso di incertezza
Quando finirà la questione? Forse si protrae, forse no. Forse altri 15 giorni, forse chissà. Non sappiamo se sospendere le assicurazioni, se bloccare i pagamenti, perché non sappiamo quando si ripartirà. I genitori non sanno più cosa pensare in merito alla scuola: forse riaprirà o forse no. Tutti promossi o cosa? Lo scopriremo solo vivendo. La domanda più frequente è: “ma secondo te quando si ripartirà?”. Le famiglie non ce la fanno più. Non sappiamo cosa fare, non sappiamo come muoverci, non sappiamo chi ascoltare. Un giorno si dice una cosa, il giorno stesso un’altra.
Così non andrà tutto bene
Scrivimi subito su whatsapp al numero 3477148181, oppure se vuoi iniziare con me il tuo percorso di cambiamento con le canzoni Clicca qui