Tutto comincia con un omaggio e Ezio Bosso.
Conduttori voto 7,5
Carlo Conti, la Clerici e Gerry Scotti guideranno la serata tra il professionale e il pranzo di Natale fino al pomeriggio. Spontanei e veri. Voto 7,5
Sigla di Gabri Ponte, benvenuta schifezza 3.
Gaia – Chiamo io chiami tu – 4
Quindi tutto inizia con Gaia che ha il peso dell’apertura. “Ma ha sfondato quest’estate con il singolo con Tony Effe, vuoi che non porti una canzone degna del Festival e che non tenga il palco?” Alla fine non si sa né “chi chiama” né come tiene il palco e né cosa canta nel testo. Né sesso né samba. Niente. Voto 4
Francesco Gabbani – Viva la vita – 7,5
Troppo presto arriva un bel brano di un bravo Gabbani. Ride sempre Gabbani, ma com’è sto fatto? Non c’è molto tempo per apprezzarlo ma onestamente porta un brano destinato a restare impresso. Piacerà sicuramente a mia mamma, parla della bellezza della vita vissuta, tutta in tonalità maggiore, tutto con respiro di speranza. Jacopo dice che sembra solo Marco Columbro che canta “Romagna mia” che in effetti alla fine, gli dico io, è un brindisi al futuro. Quota instant classic Sanremese. Voto 7,5
Rkomi – Il ritmo delle cose – 2
È il momento di Rkomi, un personaggio di Tekken 3 alla PS1. Quest’anno senza flessioni e come gli altri anni senza canzone. Conferma la voce dell’ospite di Lucio Corsi alla serata duetti: “Rkomi, ma cosa mi ci dici mai?” Presenza inutile. Voto 2

Noemi – Se t’innamori muori – 7
Entra Noemi e per fortuna non cade. La canzone è firmata dagli ex vincitori con la bici di diamanti. Parla di cose profonde, belle e graffiate a suo modo. Come un velo su una statua, calzante! (Anche se l’abbiamo già stravisto). Voto 7
Jovanotti voto – 7
Jovanotti fa lavorare assai la regia, ma non le sue corde vocali. Creativo fotonico, cantante afono. Voto 7
Irama – Lentamente – 4,5
Lentamente invece, ci addormentiamo su Irama del quale non si comprende una sola maledetta parola di quello che dice. “Scusa che ha detto? Ma poi chi lo veste?” Ci prova sempre ogni anno oh, ci vuole ammaliare con la ballata anni ’80 e poi ci scassa le casse d’estate con il reggaeton. Dannato corsivo, ma vai dal logopedista no? Te lo paghiamo noi (che poi il testo è anche carino, lo sono andato a leggere). Voto 4,5
Coma Cose – Cuoricini – 7
Arriva il tormentone dei Coma Cose metà anni ’80, metà contemporaneo (il tema del rapporto con i social). Classica coppia che va in psicoterapia per fare in modo che lo psicologo parli di loro con i propri colleghi, senza in realtà dire nulla. Terza volta a Sanremo: partono un po’ urban, un po’ dannati, un po’ coi problemi legati alla tossicodipendenza e arrivano oggi alla popolarità. Geni della discografia. Voto 7
Simone Cristicchi – Quando sarai piccola – 8
Silenzio in sala, esce Don Simone Cristicchi. Anzi no, non è un consacrato è un laico. Anzi no, è un laico consacrato (?!). Ma avrà preso i voti? Insomma pure basta. Il testo è bellissimo, manco a dirlo…ma quanta pesantezza! Noi già abbiamo i problemi nostri Simò, ma non è che siamo in presenza di un attaccamento disorganizzato? Voto 8 e va bene, però non ci pensare troppo, senti a me.
Marcella Bella – Pelle Diamante – 6
Bella Marcella e bravo il chirurgo. È sempre apprezzabile la grinta degli anziani…dai siamo onesti! ll brano è un inno alla femminilità, degli anni ’80 però. Ma d’altronde Marcella si ricorda ancora montagne che erano verdi, anche se oggi si parla di crisi climatica. Ma che vuoi fare, è così la memoria degli anziani. Voto 6
Achille Lauro – Incoscienti giovani – 5+
Chiamano Achille Lauro lui pensava di uscire il 16 Marzo. Esce e tutti “Oddio è mo che fa? L’ho messo pure al Fantasanremo!”. E invece stavolta non diventa nessun altro, né San Francesco né i personaggi di Bowie. È cresciuto e giura di non prendere mai più una nota sul registro, ma manco mentre canta. Non si sa cosa faccia il resto dell’anno, fra un Sanremo e l’altro. Quota pateticità, testo brullo. Voto 5+
La parentesi sulla pace – 9
Il momento dedicato al tema politico (in realtà il tema dell’umanità) non frega a nessuno. Ed è il più importante forse della serata. Ma perché stamo a guardà il Papa mo? Voto 9
Giorgia – La cura di me – 8
Esce Giorgia, vestita con un abito che non le rende giustizia, come sempre. Un cecchino a livello vocale come sempre. Un brano classico per certi versi, ma moderno e attuale per altri, come sempre. Peccato per il testo un po’ ripetitivo, ma Giorgia riesce a cantarti bene anche il bugiardino del Moment. Jacopo dice che “il ritornello di Giorgia ha la stessa linea melodica de “La sera dei miracoli” di Dalla, io gli ho risposto che c’era qualcosa invece di “Le rondini” sempre di Dalla. Insomma parliamo sempre di canzonette di basso livello. Tutti in piedi sul divano. Voto 8

Willie Peyote – Grazie ma no grazie – 8
Quando mangi la lasagna riscaldata il giorno dopo potrebbe essere anche può buona. Ed è il caso di Willi Peyote all’alba del giorno dopo. Gran testo e gran Funky. Vince la linea di basso su tutta la canzone. Tutto molto Staying’ Alive dei Bee Gees. Rocco dice che il Peyote vince sempre. Voto 8.
Rose Villain – Fuorilegge – 6,5
Esce Rose Villain, troppi colori, però almeno una che canta. Che ha aperto i concerti dei Coldplay ormai nessuno se lo ricorda più, ma è questa la discrografia che ci circonda. Magari non ti piace lì sul palco ma ci mette il suo e canta, a tratti pure pure un mezzo Gospel. Non è che sa fare di più, ma vince il premio “faccio il mio senza dar fastidio a nessuno”. Voto 6,5
Olly – Balorda Nostalgia – 5
Olly da quando scende le scale si presenta un po’ coattello come se fosse ai 18 anni dell’amico. “Hei? Prova, sa sa, hai capito o no che sei a Sanremo?” – “Ah scusate ragazzi, è che c sta o mar for”. Insomma, luc ibarazzante (ho detto luc), pensa di stare ancora nel video con Angelina Mango. Ci crede un sacco, c’ha pure i dischi di platino, pare che non gli si possa dire nulla. Jacopo dice che se non vince prende il podio, guarda là che alla fine canteremo “che campione Olly” anche senza Benji che para i calci di rigore. Ecco come è messa la musica in Italia. Voto 5
Elodie – Dimenticarsi alle 7 – 6
Chiamano Elodie. Esce Elodie. Voce, carisma, carattere, fascino. Ha tutto. La sua figura copre la sua canzone, anche se è in zona podio. Voto 6
Quelli con i nomi che non si capiscono – La mia parola – SV
Chiamano sul palco Shablo + Diablo + Pablo + Tremento + Lamento insomma quelli la che solo a leggere come si chiamano ci vogliono 5 minuti. Rap senza nulla. Betta dice che gli italiani come loro che vogliono fare il rap come Eminem fanno ridere. Rido. SV
Massimo Ranieri – Tra le mani un cuore 6
Massimo Ranieri esce, un po’ invecchiatello (e direi!). Ci mette un po’ a capire che non è il Cantagiro ma Sanremo e si sente meno solo se pensa alla Bella Marcella. Ci avrebbe fatto piacere se ci avesse raccontato anche stavolta i fatti di guerra della Napoli povera degli anni ’50. Gli si vuole bene, alla fine. Voto 6
Tony Effe – Damme na mano – SV
Tutti lo attendono (che poi tuti chi?) ed eccolo Pablo Escobar, a no, è Tony Coso. Scherzi a parte voi capite come siamo ridotti oggi. Si è “ripulito” la faccia dai tatuaggi e si presenta vestito come nei film. Imbarazzo disarmante: nessun testo, nessuna canzone. Non può avere un voto perché le sua non è che è arte. Tony Effe non è mica un artista! Va da sé che la sue canzoni, pertanto, non sono opere d’arte. SV
Serena Brancale – Anema e core – 5
Esce Serena Brancale che è un’artista di talento, ma preferisce rimanere quella del baccalà. Peccato. Voto 5
Brunori Sas – L’albero delle noci 9
Una canzone, un autore, un campione, un cantante, un artista, un campionato (a parte). Uno e solo. Con un omaggio a Modugno e con una chitarra esce Brunori Sas. Con la canzoni di Brunori Sas e il testo solo di Brunori Sas. Canta e scrive a e per la figlia. Si eleva la poesia. Finisce, lo applaudono, lui ringrazia e se ne va. Non c’è bisogno di dire altro. Quota “il campione”. Voto 9

Modà – Non ti dimentico – 6—
Siamo noi a volerli dimenticare. Sbucano sul palco i Modà, ancora, e si spera per l’ultima volta. C’è una data a Milano quest’estate, però poi speriamo che comprendano, questa volta definitivamente, che è finito il loro tempo. Basta. Cioè “C’è stato un tempo in cui” e si, lo abbiamo capito, mo però basta. Cioè con il cuore in mano “basta”. La loro è l’ennesima canzone, con le ennesime aperture vocali di Checco, con l’ennesimo tema. Non chiediamo che vi rinnoviate, ma rinnoviamo noi a voi l’invito a consegnare le dimissioni. Con affetto. Distinti saluti. Voto 6–
Clara – Febbre – SV
Clara. Ecco qui pensavamo che lei uscisse con un Motorola color Nero Gotico, vestita con l’intimo di Yamamay. Abituata a fare da sponsor potrebbe fare la modella, nessuno comprende (o meglio quasi nessuno) perché stia ancora lì. Leggete il testo sulla febbre, davvero imbarazzante. SV
Lucio Corsi – Volevo essere un duro – 7
Chiamano Lucio Corsi e lui esce. Sembra un po’ claudicante, “Hai mangiato, a nonna? Stai sciupato”. Scherzi a parte il testo è bello ma rischia di scomparire dietro il suo personaggio. In tanti anni infatti, nessuno ha mai parlato di lui, peccato. Sarà quel che sarà ma almeno è un artista. Voto 7
Fedez – Battito – 6+
La quota rivincita se la prende Fedez. Siamo oltre la mezzanotte. Diciamola tutta, è stato tanto coraggioso e tanto bravo. Tesissimo e perso nell’ansia (e negli scandali personali) tira fuori una canzone perfettamente riuscita e difficile da cantare se sei Fedez, a Sanremo, oggi. Pare non abbia i braccialetti EMDR. Quest’anno nessun follower di Chiara voterà per lui. Si presenta come se fosse a lutto (come se) ma ha le pupille dilatate con le lenti a contatto. Ipnotico. Personalità fragilissima (ma lo sapevamo), mi attiva la cura terapeutica, ma solo per stavolta. Voto 6+
Bresh – La tana del granchio – 6
Bresh canta un terzinato, hai capito il ragazzo che cerca di “vincere” facile? Giulia dice che senti il suo inno alla squadra del Genova diventi tifoso del Genova. Canzone sanremese nel 2025 (pare infatti che Mr. Rain stia rosicando a bestia per il titolo sottratto). Quota “canzone per i bimbi”. Voto 6
Sara Toscano – Amarcord – SV
Sarah Toscano è lo specchio della bruttezza musicale che ci circonda. Povera, lei ancora non capisce che è solo un prodotto grazie al quale faranno i soldi tutti tranne lei. Peccato per questi ragazzi, lo dico sul serio. SV
Rocco Hunt – Mille volte ancora – 4
Rocco Hunt lo chiamano sul palco ma nessuno se lo ricorda più. C’era salito nel 2014 e quando c’è tornato nel 2016 manco lui se lo ricordava. Serviva, evidentemente, per prendere la fetta di pubblico neomelodico ma lo fa malissimo con una canzone che pare scritta 25 anni fa. No, per lui non è stato nu juorno buon. Voto 4
Francesca Michieli – Fango in paradiso – 7
Entra zoppicando ed esce correndo. La canzone della Michielin è un po’ banale ma almeno lei è un artista (che di questi tempi) e canta (che di questi tempi). Se non piace so cavoli tuoi. Quota artista. Voto 7
The Kolors – Tu con chi fai l’amore – 4
Chiudono i The Kolors che da anni ormai devono fare i conti co sto nome bimbiminkia. E niente: da “Italo Disco” a “Un ragazzo che incontra la ragazza” si vede che anche quest’estate devono guadagnare qualche spiccio sulle royalties con la loro canzone. Senza infamia e senza lode. Quota “ci servono un po’ di soldi”. Voto 4